Notizie dalla Borsa di Milano - Google News

venerdì 30 aprile 2010

Ecco che fine hanno fatto e faranno i soldi in Grecia!

Ecco come titola l'Hadelsblatt oggi:
Buchi miliardari - Ecco dove la Grecia spreca il denaro - Suggerimenti per il risparmio.

1) Donne non sposate o divorziate di genitori deceduti che esercitavano il lavoro nel servizio pubblico ereditano la pensione dai genitori. Ne approfittano 40.000 donne.
2) Lavoratori del pubblico oltre ad essere protetti dal licenziamento hanno diritto alla pensione a 50 anni.
3) Bonus per lavoratori nel pubblico arrivano fino a 1300 € al mese. Ci sono bonus per l'utilizzo di un computer, la conoscenza di una lingua straniera o per l'arrivo puntuali in ufficio. Tutti i lavoratori ricevono 14 mensilità.
4) Voli: la mancata privatizzazione delle linee aeree a causa dei sindacati sono costati alle casse statali milioni solo negli ultimi anni.
5) I familiari dei dipendenti delle linee aeree hanno generosi privilegi: possono viaggiare a gratis su tutte le tratte. Benchè Olimpic fu privatizzata nel 2008 5000 dipendenti sono stati presi al servizio statale e risarciti.
6) Lo stato possiede circa 80 imprese di cui buona parte fa perdite, solo le ferrovie 800 milioni all'anno.
7) Enti inutili, vi sono centinaia di enti di cui buona parte inutili (ad es. l'ente che dovrebbe amministrare il lago Kopais prosciugato negli anni '30). Costo 100 milioni.
8) Spese militari: dal 2007 al 2009 sono state il 6% annuo di cui l'80% per personale e amministrazione. Si parla di 14 miliardi annui.

Queste si che sono previsioni!

MILANO (Reuters) - Seduta incerta alla Borsa di Milano quest'oggi che potrebbe continuare la fase rialzista o ritornare a scendere nuovamente. Questa la fotografia scattata dagli analisti tecnici interpellati da Reuters alla chiusura dei mercati.

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Queste SI che sono previsioni! E' come se in un oroscopo ti dicessero che... oggi la giornata potrebbe essere fantastica o potrebbe andarti tutto in merda!

mercoledì 28 aprile 2010

Grandi crisi a confronto...

BANCHE ITALIANE ESPOSTE PER 5,2 MILIARDI

Quindi non è ancora arrivato il momento di andare a ritirare i soldi...

Tratto da una notizia ansa:

Scatta la corsa di banche e assicurazioni a rendere nota la propria esposizione nei bond della Grecia e degli altri Paesi Pigs (Portogallo, Spagna e Irlanda).

Un po' come ai tempi dei mutui subprime, dei Cdo e degli Abs: solo che ora gli 'asset tossici' non sono piu' sofisticati e incomprensibili prodotti finanziari impacchettati dalle grandi banche d'affari Usa ma il debito di alcuni importanti Paesi dell'Ue i cui conti sono a rischio a causa della crisi economica e finanziaria. Secondo i dati della Bri, la Banca dei regolamenti internazionali, l'esposizione totale delle banche italiane verso la Grecia ammontava a fine dicembre 2009 a circa 5,2 miliardi di euro. L'istituto piu' esposto verso la Grecia e' Intesa Sanpaolo, con 1 miliardo di euro di bond ellenici in portafoglio su un totale di 625 miliardi di euro di attivita' gestite. Altri 0,5 miliardi di euro sono investiti in titoli di Stato emessi dagli altri Paesi Pigs. Tra le assicurazioni la piu' 'carica' di bond di Atene, a causa anche delle dimensione (400 miliardi le attivita') e dell'operativita' diretta nel Paese, sono le Generali con 749 milioni di esposizione netta (cioe' riferibile al gruppo senza considerare le quote degli assicurati). I bond a rischio salgono a 2,2 miliardi di euro se si considerano tutti e 4 i Pigs. Unicredit, l'altro colosso bancario del nostro Paese, non fornire cifre puntali e rimanda a quanto dichiarato dall'amministratore delegato Alessandro Profumo nell'assemblea dello scorso 22 aprile: ''l'esposizione del gruppo non e' significativa''. Esposizione non significativa o irrisoria anche per Bpm, Ubi Banca e Mediobanca. Ammontano a circa 20 milioni i bond di Atene in pancia a Mps, a 90 milioni quelli del Banco Popolare, a 100 milioni quelli di Banca Mediolanum. Fonsai ha un'esposizione netta verso Atene di 50 milioni e una lorda di 282 (cui si aggiungono altri 22 milioni verso il Portogallo). Unica tra banche e assicurazioni del Ftse Mib a non parlare e' Unipol: qualcosa di piu' di sapra' domani in assemblea. Nelle ultime due sedute, con Standard & Poor's che ha declassato a spazzatura il debito greco e abbassato il rating di Portogallo e Spagna, Unicredit ha perso in Borsa l'8%, Mps il 7,8%, Intesa Sanpaolo il 7,1%, Fonsai il 6,8%, Mediobanca 6,3%, Generali il 6,2%. Ora si trattera' di vedere se la scelta di trasparenza mettera' le societa' meno esposte al riparo dagli eccessi della tempesta. Nella consapevolezza che fino a quando la situazione della Grecia e degli altri Paesi non verra' sistemata sui mercati continuera' a piovere.

Operatività: continua l'accumulo

Come promesso, ho acquistato un altro pacchetto di UCG sul supporto a 2,00 euro, clamorosamente franato al ribasso durante una giornata carica di emozioni. Il gap lasciato aperto a rialzo a 2,0650 è stato prontamente chiuso in giornata quindi... dimentichiamocelo.

Come si diceva: rifiuto e vado avanti! PMC attuale: 2,1175. Prossimo acquisto a 1,823 che è un altro bel supportone, nella speranza di un rimbalzo di almeno il 50% della discesa!

E sperando che S&P non crei ulteriore panico declassando anche il rating dell'Italia (qualcosa mi dice che lo farà...)

Alla prossima!

E così la borsa segue le paturnie di S&P ormai...

Stasera è toccato alla Spagna, declassata da S&P. Un'altra giornata nera per Piazza Affari

Websim - 28/04/2010 18:38:03

Un'altra giornata nera per le Borse europee e soprattutto per Piazza Affari, dove l'indice FtseMib ha chiuso in ribasso del 2,4%. La Borsa milanese si è dimostrata la più sensibile alla cattiva notizia piovuta sui mercati negli ultimi cinque minuti di contrattazione, cioè il declassamento da parte di Standard & Poor's della Spagna ad AA da AA+, con peggioramento dell'outlook da stabile a negativo. L'outlook è il giudizio sulle prospettive future e il rating "negativo" implica un'alta possibilità di un ulteriore declassamento nel giro di pochi mesi.

In ribasso, ma più resistenti le altre Borse: Londra -0,2%, Parigi -1,5%, Francoforte -1,2%. Anche la Borsa di Lisbona (-2%) ha fatto meglio di Piazza Affari e quella di Atene è addirittura salita dello 0,9%. Solo la Borsa di Madrid ha subito un tonfo peggiore, chiudendo in calo del 2,99%.

L'euro è sceso a 1,311 contro il dollaro, il livello minimo degli ultimi 12 mesi.

Sui titoli di Stato, l'allargamento dello spread sui rendimenti dei decennali è stato generalizzato. Nel confronto di un Bund tedesco stabile al 3,02%, lo spread della Grecia è salito a 691 punti base (+25), quello del Portogallo a 273 punti base (+8). Purtroppo si è allargato anche quello dell'Italia a 114 punti base, superando la Spagna (110 punti base).

"Rischio contagio" sono state le due parole che hanno caratterizzato la giornata. Ne ha parlato esplicitamente il direttore generale del Fondo Monetario, Dominique Strauss-Kahn, che insieme al presidente della Bce, Jean Claude Trichet, è corso oggi a Berlino per incontrare esponenti del governo tedesco e fare il punto sul negoziato per erogare aiuti alla Grecia. Secondo Strauss-Kahn senza interventi adeguati è a rischio la sopravvivenza della Zona euro, e la crisi potrebbe espandersi anche al di fuori dell'Europa. Secondo indiscrezioni, il Fondo monetario avrebbe prosopettato alla Ue la necessità di approntare un pacchetto complessivo di aiuti alla Grecia non da 45 miliardi di euro, come finora stabilito, ma da 120 miliardi in tre anni.

Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha auspicata una rapida conclusione dei negoziati con la Grecia, come se non dipendesse da lei e dalla scadenza elettorale tedesca del 9 maggio se Atene da settimane è lasciata a cuocere a bagno maria.

Bisognerà vedere se i mercati permetteranno alla Ue di aspettare il 9 maggio. La decisione di S&P di questa sera non lascia presagire niente di buono, perché dopo la Spagna potrebbe mettere nel mirino l'Irlanda e, perché no?, l'Italia. Da notare che l'altra agenzia di rating, Fitch, europea e non americana, ha diffuso stasera un comunicato per dire che conferma alla Spagna la tripla A con oulook stabile "perché il programma economico del governo è forte".

Venendo a Piazza Affari, tutte le 40 blue chip hanno chiuso in netto ribasso. Penalizzate le banche, ma non solo.

Unicredit (UCG.MI) è scesa del 3,6%, MontePaschi (BMPS.MI) -3,9%, Intesa (ISP.MI) -1,4%.

Forti perdite anche per le assicurazioni: Generali (G.MI) -3%, Fondiaria-Sai (FSA.MI) -3,5%.

Batosta anche per un titolo difensivo come Enel (ENEL.MI) -3,1%.

Fiat (F.MI) è caduta del 3,5%, Pirelli (PC.MI) -3%, Finmeccanica (FNC.MI) -2,6%.

Molto male l'Espresso (ES.MI) -4,8%. Positiva Seat (PG.MI) +3%.

martedì 27 aprile 2010

Era ora! Il mercato fa il suo storno...

Finalmente, dopo un po' di attesa, è arrivato lo sfondone che attendevo. Soprattutto su Unicredit, che ha chiuso il gap enorme a 2.0450 spostando il mio pmc a 2.1475 (contenuto nella oscillazione odierna).

Prossimo acquisto sui supporti a 2.00 euro e 1.50 euro, eventualmente alle chiusure dei prossimi gap a 1.635 e 1.245, realizzando al primo ritracciamento che copra il 50% della discesa....

Tutto ciò mentre la Grecia è in cattive acque (ma dello scandalo Goldman Sachs ci si è già dimenticati).

Ecco i paesi con più alta probabilità di default, calcolati in base al valore dei CDS:

Highest Default Probabilities
Entity Name Mid Spread CPD (%)
Greece 787.36 46.01
Venezuela 835.70 44.26
Argentina 831.90 42.96
Pakistan 672.80 36.72
Ukraine 559.79 32.31
Portugal 356.65 26.60
Iraq 422.60 26.13
Dubai/Emirate 423.69 25.53
Iceland 407.10 24.26
Latvia 349.23 21.64

... l'Italia ancora non c'è......

lunedì 26 aprile 2010

Altro che Cassandra... previsioni di 5 anni fa sul default...

Non ci resta che da vedere se tutte queste belle previsioni si avvereranno o meno. Comunque vada la crisi reale, quella dei mercati non sembra essere ancora finita.

Tratto da http://www.finanzainchiaro.it/dblog/articolo.asp?articolo=2740...

LA CRISI DELL' UE ? AVVERRA' COSI', DAL FALLIMENTO DELL'AUSTRIA AL CROLLO DELL'EST .
Di redazione (del 10/03/2009 @ 07:00:25, in Gli Speciali Della Redazione, linkato 1145 volte)

«Se dovesse emergere una crisi in un paese della zona euro, c'è una soluzione». È quanto ha sottolineato il commissario Ue agli Affari economici, Joaquin Almunia, durante un intervento qualche giorno fa a Bruxelles.

«Potete star sicuri che prima che arrivi il Fondo monetario internazionale ci sarebbe una soluzione», ha sottolineato il commissario senza tuttavia entrare nel dettaglio di eventuali piani di intervento: «La soluzione esiste, siamo equipaggiati politicamente, intellettualmente ed economicamente per affrontare la crisi. La definizione di queste cose non può però essere esposta pubblicamente».

Peccato, sarebbe stato interessante saperlo visto uno Stato dell’area euro è già in default tecnico - l’Irlanda - e un altro sta avvicinandosi a tappe forzate al punto di non ritorno, l’Austria. A dirlo sono i freddi numeri dei cds, l’assicurazione sul rischio di fallimento di un’entità terza, sul rischio di default dei vari Stati sul debito pubblico: quello irlandese è salito in una settimana da 350 punti base a 376, quello dell’Austria è addirittura schizzato a 240 punti base.

Non stupisce visto che le banche di Vienna hanno prestato all’insolvente Est europeo il 70% del Pil austriaco e ora rischiano di non vederselo rimborsato. Se va in default l’Austria, arrivederci all’Est e alla stessa tenuta dell’area euro: non servirà più sottoporre a referendum in Irlanda il Trattato di Lisbona, l’Europa sarebbe morta e sepolta. E anche Unicredit, a dispetto dell’ottimismo dispensato a piene mani dal proprio amministratore delegato, potrebbe subire perdite consistenti.

Almunia lo sa e infatti ora comincia a mettere le mani avanti e preparare la gente al peggio, nonostante la goffa precisazione del suo portavoce: «Al momento il rischio di default di un Paese dell’area euro è improbabile». Prima, ovvero pochi giorni fa, era «impossibile». Ma, quindi, lo sa solo da qualche giorno? Da qualche settimana? Da qualche mese? Oppure, come molti altri, come quasi tutti i ministri delle Finanze, i capi di governo, i banchieri centrali e quelli privati, da almeno quattro anni?

Se infatti l’America ha creato le condizioni perché la crisi finanziaria la travolgesse, l'Europa cosa ha fatto negli ultimi anni per prevenire quanto sta accadendo nel suo sistema bancario? Nulla nonostante nel corso del vertice informale tenutosi in Lussemburgo il 14 maggio del 2005 venne trovato un accordo a maggioranza su un unico punto: un memorandum d'intesa per la creazione di un piano di emergenza consistente nello scambio aperto e rapido di informazioni internazionali tra i membri su eventuali crisi in atto al fine di evitare la loro espansione al continente in una sorta di effetto domino, per fronteggiare un'ipotetica crisi finanziaria a livello europeo. Il documento, facilmente reperibile sui siti istituzionali dell'Ue, si intitolava "Memorandum d'intesa sulla cooperazione tra supervisori bancari, banche centrali e ministri delle Finanze dell'Unione Europea su situazioni di crisi finanziaria" e si basava su otto punti, sostanzialmente una riedizione rafforzata del precedente memorandum varato nel 2003.

Nonostante si sottolineasse che questo atto non appariva vincolante per l'autonomia di intervento dei vari paesi in caso di crisi, lo scopo dell'operazione era chiaro. Ovvero, il sistema è ormai globale e nessuno di noi è un'isola. Questo nel maggio 2005. All'epoca la notizia non suscitò particolare scalpore anche se ambienti londinesi non presero particolarmente bene la excusatio non petita del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, affannatosi a tranquillizzare i cronisti sul fatto che l'accordo non significasse «la presenza concreta di minacce reali in tal senso a medio termine».

Bluffava o lo pensava davvero? In compenso, però, emerse che quella riunione decise che l'aprile dell'anno successivo si fosse tenuta una simulazione di collasso bancario continentale sotto l'egida del Financial Services Committee a Francoforte. In sede Ecofin, insomma, si stava valutando l'ipotesi di una crisi finanziaria a livello europeo sul modello di quella che squassò l'Asia nel 1997-98 o di quella più limitata che nel 1992-94 toccò le regioni scandinave.

A rendere il tutto ancora più credibile - lasciando in bocca un sapore di incombenza che le autorità invece negavano, Trichet in testa - fu poi la dinamica scelta per il piano di simulazione della crisi: stando agli studi dell'epoca, infatti, sarebbe stato il collasso di una grande banca operante a livello continentale a far scatenare l'effetto domino generale.

All'epoca in sede comunitaria si parlava, riferendosi all'accordo, di nulla più che di un'estensione dell'intesa già esistente tra banche centrali e regolatori (quello del 2003 citato in precedenza), sfuggì però ai più che questa “estensione” vedeva coinvolti anche i ministri delle Finanze dei 25.

Sempre in seno a questa operazione gestita dall'Ecofin fu bocciata a larga maggioranza la proposta di creare un super-comitato centrale - con sede a Bruxelles - che monitorasse tutti i possibili scenari di crisi interni all'eurozona: «I comitati non risolvono le crisi», fu il giudizio senza appello del capo del comitato per i servizi finanziari dell'Unione, l'olandese Kees Van Dijkhuizen. Il quale, interpellato dal Financial Times dopo il vertice del 14 maggio del 2005, disse: «Speriamo di occupare il nostro tempo con questioni che non ci vedranno mai diretti protagonisti, ma visto quanto accaduto in Asia e in altre parti del mondo non possiamo dire con certezza che questo non succederà mai da noi».

E come andò quella simulazione? Il 9 settembre a Helsinki si tenne una nuova riunione dell'Ecofin tesa proprio a valutare I risultati ottenuti: nessun giornale sembrò dare troppa importanza alle parole del presidente finlandese, Tarja Halonen, il quale disse in maniera molto diplomatica che il sistema Ue di vigilanza e intervento era assolutamente inadeguato.

Il 12 settembre, tre giorni dopo, un solo giornale, European Report, sottolineava la pesantezza della situazione con un articolo dal titolo “L'Europa si scopre impreparata a gestire una crisi finanziaria”. Da allora, cosa è accaduto? Alla riunione dell'Ecofin del 9 ottobre 2007, a scandalo Northern Rock già scoppiato, si discuteva di eccessive procedure sul deficit di Gran Bretagna e Repubblica Ceca mentre il 23 gennaio di quest'anno, a crisi ormai esplosa, in Slovenia si tornava a parlare di necessità di rafforzare la cooperazione sulla supervisione. Parole. Solo parole.

Come quelle, profeticamente scritte da Deutsche Bank in un outlook per gli azionisti istituzionali pubblicato più o meno nello stesso periodo, ovvero la primavera 2005: nel 2010 uno stato europeo abbandonerà l’euro dando vita a una crisi sistemica.

Che forse, a qualcuno, sta facendo e continua a fare comodo a livello di equilibri politici, industriali, economici e finanziari. Riflettiamo. E leggiamo attraverso un'altra lente le dichiarazioni che arrivano da Bruxelles e Francoforte. ( Fonte: Il Sussidiario)

Autore: Mauro Bottarelli

Oddio, sta arrivandoooooooo!!!!

Ma no, niente di tragico... è da anni che lo aspetto... il sequel di Wall Street!!!!!



La brutta notizia è che a quanto pare dovremo aspettare fino a settembre, ma ne varrà sicuramente la pena... il trailer è già molto attraente!

venerdì 23 aprile 2010

E se lo dice Faber.................

Le politiche economiche attuali non sono sostenibili e il pianeta e' destinato ad attraversare un periodo buio, perche' "i governi hanno preso il controllo". Appuntamento con apocalisse solo rimandato. Correte al riparo, accumulando oro.
di WSI

Le politiche economiche attuali non sono sostenibili e il pianeta e' destinato ad attraversare un periodo buio, perche' "i governi hanno preso il controllo".

E' l'opinione di un Marc Faber scalpitante, senza peli sulla lingua. L'autore ed editore del famoso report "The Gloom, Boom & Doom" ha dichiarato ai microfoni della CNBC: "Ci cacceranno in bancarotta e ci esproprieranno, ma magari non succedera' subito. Ci daranno qualche giocattolo da trastullare, finche' il sistema intero non si rompera'.. stamperanno denaro e ancora altro denaro".

"Quello che contesto e' che l'intervento governativo che dovrebbe 'risolvere la crisi', non ha risolto nulla. Hanno solo rimandato l'appuntamento".

Faber ha avvertito che "the ultimate armageddon" sara' molto peggiore questa volta, perche' "i governi falliranno", il che li spingera' a stampare altro denaro.

A preoccupare l'esperto e' anche la crescita esplosiva della Cina, che e' "assolutamente insostenibile alla lunga", in particolare per quanto riguarda il bollente settore immobiliare.

Faber ha rincarato la dose, prendendo le difese di Goldman Sachs. Nel sottolineare che le accuse di frode mosse dalla Sec contro la banca sono solo una mera scusa per stampare altro denaro.

Il cash in eccesso sara' un disastro per l'economia e la finanza, il consiglio di Faber e' pertanto quello di accumulare oro.




Consiglio valido, ma direi un po' tardivo, quello di accumulare oro... chi ha il coraggio di comprarlo ora che è ai massimi storici stratosferici? E poi tutto questo oro... in caso di grossa crisi... ci sarà chi se lo prenderà indietro? A parte Gualtiero Marchesi, che lo usa in lamine sui risotti... è un po' difficile da mettere sotto i denti!

martedì 20 aprile 2010

Comunque vada.... sarà un successo!

Tratto da http://www.zerohedge.com/article/greek-10-years-pass-8-rumor-voluntary-bankruptcy

Greek 10 Years Pass 8% On Rumor Of Voluntary Bankruptcy
Submitted by Tyler Durden on 04/20/2010 10:28 -0500

Non penso che sarebbe un danno così grave per gli altri paesi europei, Italia soprattutto. Forse è molto più grave continuare a trainarci questo peso e a sovvenzionarlo, dopo bilanci falsi e spese pazze.

E poi lo ammetto, continuo a sperare in un ribasso... devo comprare più giù... :-)

Non affonda, anzi... impenna!

Grazie a FIAT che annuncia lo spinoff delle attività automobilistiche, e ad un curioso ottimismo sulle borse europee, oggi abbiamo chiuso quasi con un rialzo del 2%. Ho fatto una tradata veloce su ISP ed ho chiuso tutte le posizioni long in corso su Unicredito a 2,2275 (ovviamente poi è salita ancora di più ma... venduto e pentito come al solito...).

Ora sono flat e generalmente non lo sono mai, ma pensavo proprio che stasera gli USA ci avrebbero fatto qualche scherzetto. Dopo un po' di negatività invece pare che si stiano riprendendo, e questo mi mette un po' di dubbi sull'operatività per domani, ma più tardi cercherò di riflettere sulle varie possibilità, soprattutto nel caso di apertura in gap up (che dopo l'euforia di oggi sinceramente ritengo poco probabile).

Nel frattempo ho catturato questa immagine:



Ma "in rialzo" non dovrebbe esprimere un "moto a luogo"? Il grafico mostra una apertura positiva, ma in ribasso... e non è la prima volta che succede. Poveri noi!

lunedì 19 aprile 2010

FTSEMib 17/04/2010 ore 14.40 ... secondo me fra poco si affonda!

Brutta configurazione questo triangolo, soprattutto tenendo presente che veniamo da giorni di rialzo. Generalmente prevede un affondo che dovrebbe avere il suo target almeno a 22.500 di FTSEmib , vedremo. Nel frattempo arrivano buone notizie, Citigroup batte le stime (pessime stime, a dire il vero) ma nonostante tutto fioccano le vendite sui bancari grazie a GS. Fra poco parlerà anche Bernanke, quindi... discesa assicurata!

A dopo!

domenica 18 aprile 2010

No dai... stasera The day after tomorrow!

Il film che proprio ci voleva, dopo aver parlato della nube islandese, e dopo le terribili previsioni sulle conseguenze sociali ed economiche che potrebbe avere, questa sera Mediaset ci propone nientepopodimenoche The day after tomorrow! Da non perdere, se volete sapere che fine faremo entro il 2012 :-)

Due crisi a confronto: Un'analisi grafica della crisi del 1929 con quella attuale

Su questo post del gestore del blog The Best Trader trovate un confronto fra l'andamento del DOW durante la crisi del '29 e l'andamento attuale.

Due crisi a confronto: Un'analisi grafica della crisi del 1929 con quella attuale

Dategli una occhiata e guardando l'andamento del grafico nel TRENTENNIO successivo, forse anche voi come me vi chiederete: ma perché cavolo c'è un sacco di gente matematicamente convinta che questo sia un mercato toro? "Trend is your friend"? Ma quando inizia e quando finisce un trend??

E come se la crisi non bastasse, arriva la nube islandese!

Per la serie "le disgrazie non arrivano mai da sole"... la simulazione prevede che fino a 20 Aprile anche tutta l'Italia sarà raggiunta dalla nube proveniente dall'impronunciabile vulcano islandese.

I vulcanologi: può durare per un anno
previsioni impossibili sulle conseguenze
L'attività eruttiva dell'Eyjafjallajokull non rallenta. Anzi si è intensificata. E le conseguenze sono imprevedibili



MILANO - Quanto durerà? E quanto potrà resistere il sistema sociale ed economico europeo (e, di rimbalzo, del mondo) senza collegamenti aerei. I disagi saranno temporanei o si profila una lunga emergenza? La risposta, purtroppo, non c'è. Perché detta legge la natura. E se finora la reazione è stata simile a quella di un evento straordinario ma breve, come un'ondata di maltempo, è difficile dare assicurazione che tutto ciò finisca dopo un weekend di caos e blocchi. Il vulcano islandese Eyjafjallajokull, infatti, continua nella sua eruzione. Anzi, purtroppo l'acqua del ghiacciaio sta intensificando l'attività eruttiva e di conseguenza continua ad alimentare la nubea di ceneri che si sta spostando verso Sud Est.

DOVE ARRIVA IN ITALIA - Fare previsioni sull'andamento della nube «è difficile, perchè bisogna tenere conto dei fattori meteorologici come i venti o la pioggia - spiega il vulcanologo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Warner Marzocchi - sembra però che si muova verso Sud Est, e quindi potrebbe non colpire Roma, ma lambire la parte orientale dell'Italia». E «ci è andata bene che non siamo in pieno inverno, altrimenti la nube di ceneri avrebbe investito tutta l'Italia» aggiunge il geomorfologo dell'Università La Sapienza di Roma, Sirio Ciccacci. Le perturbazioni, quindi le piogge possono migliorare la situazione? Secondo Giampiero Maracchi, ordinario di climatologia all'Università di Firenze, le precipitazioni previste in Italia «non saranno certamente così importanti da cambiare il quadro. Quello che conta è la grande circolazione atmosferica e contano i venti in quota che vanno da Ovest a Est». Paradossalmente, osserva il vulcanologo Danilo Palladino, «questa esplosione dà più fastidio perché è poco intensa; va infatti a una quota massima di 20 km, critica in quanto più incostante, la stessa delle previsioni-meteo, e perciò maggiormente problematica».

DURATA DI UN ANNO - «L'ultima volta che questo vulcano si è svegliato l'eruzione è durata un anno» ricorda Marzocchi, nel sottolineare che dalle prime analisi fatte si è visto che il magma in questo caso è «un po' anomalo, e un po' più esplosivo». La previsione sulla durata dell'eruzione è confermata da Reidar Trnnes, vulcanologo norvegese che ha lavorato a lungo in Islanda, che sul sito della Norwegian University of Science and Technology scrive: «Questa eruzione non è particolarmente grande, ma ci si può aspettare una durata maggiore di un anno». Tempi brevissimi per la geologia, ma enormi per le conseguenze di un fenomeno di tale portata sul sistema economico e sociale del mondo. Un anno di continue emissioni di ceneri porterebbe a scenari difficili da prevedere, sia per il clima sia per l'economia (Fonte:Ansa).

APAMA ...

APAMA
Da Progress Software l’ultima versione di Apama Market Surveillance and Monitoring Accelerator
A cura di Redazione Datamanager
Pubblicato il 06-07-2009 14:38

Progress Software Corporation, azienda leader a livello mondiale di soluzioni event driven e infrastrutture software e conosciuta per lo sviluppo, l’implementazione, l’integrazione e la gestione di applicazioni di business, annuncia l’ultima versione di Progress Apama Market Surveillance and Monitoring Accelerator.

Questa release aggiunge nuove funzionalità per la rilevazione di situazioni anomale mediante pattern e migliora le funzionalità di monitoraggio e di alert in tempo reale attraverso l’introduzione di nuovi controlli operativi sul Mercato. Inoltre, Apama Market Surveillance and Monitoring Accelerator rende disponibili dashboard potenziate ed un’infrastruttura dati più sofisticata in grado di ridurre il time to market relativo ad un’ampia gamma di use case di monitoraggio.

A fronte di un mercato che si caratterizza per strutture e regolamentazioni in costante evoluzione, le aziende hanno bisogno di soluzioni flessibili per far fronte ad un sistema normativo in continuo cambiamento, che riguarda ad esempio le limitazioni specifiche adottate da ciascun Paese per contrastare l’attività di short selling. Inoltre, le aziende necessitano di piattaforme che siano sempre in linea con i requisiti di performance determinati da Mercati dinamici e mutevoli, così da trasmettere fiducia nella tempestività e nell’accuratezza delle rilevazioni.

Apama Market Surveillance and Monitoring Accelerator offre a realtà quali regolatori, borse/MTF e società di trading, una piattaforma sofisticata in grado di rispondere alle specifiche esigenze, adattandosi ai diversi scenari in base alle normative e alle regolamentazioni in essere.

Come tutte le soluzioni Accelerator di Progress Apama, anche Apama Market Surveillance and Monitoring Accelerator beneficia degli incrementi di performance e della totale scalabilità offerta da Apama Parallel Correlator, lanciato sul mercato all’inizio di quest’anno. Questa soluzione è in grado di gestire l’attività di trading aggregato a tutti i livelli aziendali. Inoltre, mediante gli strumenti di sviluppo di Apama, il Correlator può essere completamente personalizzabile per rispondere alle esigenze di una singola azienda, di una trading venue o di un regolatore di mercato.

John Bates, co-founder e General Manager della divisione Apama di Progress Software ha dichiarato: “Un efficace monitoraggio del commercio rappresenta un elemento chiave per mantenere alta la fiducia del Mercato. I player principali sanno bene che è nel loro interesse effettuare un controllo proattivo, piuttosto che delegare tale responsabilità alle borse o ai regolatori. Tale attività necessita pertanto di piattaforme di monitoraggio che siano in grado di essere in linea con il trading, senza per questo trascurare la trade execution. Per contro, le trading venue conoscono l’importanza di garantire Mercati imparziali, efficienti e reattivi per attirare liquidità. Questa è un’opportunità straordinaria per sfruttare al meglio le potenzialità della piattaforma CEP di Apama. Gli Apama Solution Accelerator forniscono in tempo reale un servizio di monitoraggio e di segnalazione in caso di eventi anomali o sospetti, senza impedenza sulla bassa latenza necessaria per supportare trading a elevata frequenza”.

Apama Market Surveillance and Monitoring Accelerator offre alle società di trading la possibilità di implementare scenari di rilevamento esclusivi e proprietari, in linea con i controlli interni specifici di ciascuna azienda. Ciò estende l’attività di controllo del Mercato sia a pattern di trading sospetti sia a operazioni interne di Mercato. Soluzioni potenti, integrate e pronte all’uso, dashboard complete e avvisi pre-configurati soddisfano tutte le possibilità di monitoraggio.

Le organizzazioni possono tenere sotto controllo i parametri che governano gli scenari di monitoraggio utilizzando le dashboard di Apama. Queste permettono agli analisti di controllo e ai supervisori di monitoraggio di modificare le soglie in base alle condizioni mutevoli del mercato. Apama Market Surveillance and Monitoring Accelerator comprende una serie di controlli tramite alert e supervisioni che tengono traccia delle fasi di ricerca e monitoraggio. Inoltre, la piattaforma Apama e i suoi strumenti di sviluppo possono essere tarati per nuovi e diversi scenari di monitoraggio.

La piattaforma Apama mette a disposizione la soluzione CEP più potente sul mercato, supportando le applicazioni in grado di monitorare rapidamente flussi di eventi, di rilevare pattern e di agire con una latenza inferiore al millisecondo. La piattaforma di trading algoritmico di Apama consente ai trader sell-side e buy-side di beneficiare delle strategie di trading proprietarie, piuttosto che affidarsi ad algoritmi “black box” pacchettizzati. La piattaforma “white box” di Apama affida il controllo ai trader, che sono ora in grado di creare, testare, implementare e gestire le proprie strategie di trading algoritmico. La piattaforma CEP di Apama è riconosciuta come prodotto leader in ambito CEP e vanta la più vasta base clienti nel mercato delle securities, con aziende tra cui JP Morgan, ING, Turquoise, Deutsche Bank e FSA UK (Financial Services Authority).

sabato 17 aprile 2010

High Frequency Trading (HFT)... per la serie "allora non ero pazzo io!!!"

Questo articolo è stato tratto da un video preso da youtube, lo trovate cliccando qui. Ne consiglio la lettura, visto che è del 2009 e torna a galla in questo periodo. E' molto istruttivo, soprattutto per chi fra voi si è mai chiesto "ma sono io pazzo?" "sembra che ci sia un complotto della Borsa contro di me" "sono rincoglionito e non riesco più a fare trading come prima?" "non azzecco più una operazione..."




La storia,se si rivelerà vera, è di una gravità inaudita. Al cui confronto Bernie Madoff,sembrerà un ladruncolo di mele al mercato rionale.

Gli avvenimenti,in breve: Sergey Aleynikov, 39 anni, vicepresidente per la «equity strategy» a Goldman Sachs, russo naturalizzato americano,viene arrestato all'aeroporto dal FBI su denuncia di Goldam Sachs.

Che aveva fatto questo dipendente di così grave? E' accusato di aver rubato un software, una «black box» che la banca usa «per fare fulminei scambi sui mercati finanziari molto lucrativi». (FONTE: Ex-Worker Said to Steal Goldman Code by GRAHAM BOWLEY - Published: July 6, 2009 - NYT)

Ma il programmatore veniva pagato troppo poco per gli standard anglosassoni («solo» 400 mila dollari annui... non ci compra nemmeno la villa con yacht chiavi in mano,una vera miseria), sicchè decide di portarsi via la «black box» di proprietà Goldman, il software che permette di «compiere scambi sofisticati ad altissima velocità e a grandi volumi su vari mercati azionari e merci, e di emigrare verso altri lidi. Ma viene scoperto. Fra l'altro, la piattaforma è in grado di ottenere rapidamente e di elaborare informazioni riguardanti veloci sviluppi in questi mercati.

In pratica «un motore con latenza bassissima (microsecondi) nellelaborare dati di mercato guidati da eventi, nella strategia e nel piazzamento di ordini».
Come vedete tutto si gioca sulla estrema velocità che consente di bruciare sul tempo, anche se per pochi microsecondi, i concorrenti che operano sul cosiddetto «mercato»,distorcendolo a proprio favore.

Si tratterebbe di una truffa immane e colossale. Che se possedessimo un briciolo di buon senso, ci farebbe pensare di vietare per sempre lo strumento borsistico.
Si tratta di una partita truccata in cui il banco vince sempre e come se non bastasse ha anche un mazzo di carte a disposizione sotobanco, da poter usare a suo piacimento, casomai rischiasse di perdere.

Complottismo? Paranoia? Anche se a farla è il NYT?
Anche adesso,in pieno 2009,in piena crisi globale dei «mercati» si prevede che Goldman farà profitti per 26,45 miliardi di dollari nel 2009, superando i profitti del 2007 pre-crisi, quando già Goldman aveva polverizzato i record storici di profitti a Wall Street. Tantè vero che potrà pagare ai suoi capi e dipendenti bonus per 17,9 miliardi di dollari ,molto più dei 10,9 miliardi pagati in emolumenti e gratifiche l'anno scorso.

Possibile? Ma se fino a ieri implorava col cappello in mano di diventare banca commerciale per avere accesso ai fondi federali!

Se le cose stanno così,si spiegherebbero molte cose.

Funziona così.

Il NYSE utilizza un sistema criptato. Le cui transazioni avvengono in un flusso ad alta frequenza attraverso canali elettronici e camere di compensazione, in cui lacquirente e il venditore si comunicano gli ordini. Questi canali sono essenzialmente FIX (Financial Information Exchanghe), OCP (Open Core Protocol Partnership), e la rete di compensazione SWIFT (Society for Worlwide Interbank Financial Telecommunications).

Solo il governo USA e la FED ha accesso al sistema criptato.
Se un terzo attore Goldman Sachs in ipotesi è in grado di avere lo stesso accessso alle transazioni non ancora perfezionate (e vedere in anticipo la richiesta, l'offerta, il messaggio di esecuzione dellordine) esso può anticipare ogni transazione ed ogni «evento», rubando denaro da ogni transazione che Goldman è in grado di anticipare, cioè di completare prima che le due parti in contatto fra loro lo facciano.
Se le cose stanno così,si tratterebbe di reato penale,di insider trading.
Altro che Madoff e il suo schema Ponzi buono per gli avidi allocchi pieni di soldi di Manhattan. Qua siamo alla pirateria informatica. Goldman è il bucaniere di Wall Street,il corsaro della finanza speculativa con licenza di saccheggiare i mercati, come avveniva per i corsari con la licenza di Sua Maestà Britannica di dare l'arrembaggio ai galeoni spagnoli carichi di forzieri e pietre preziose.
Persino Reuters e Bloomberg cominciano a farsi domande: «a Goldman Sachs trading scandal?», Reuters - «Goldman Sachs Loses Grip on Its Doomsday Machine», Bloomberg, 9 luglio 2009.

Molti operatori hanno notato che la settimana prima del 4 luglio il mercato elettronico a Wall Street si è comportato in modo strano, con molti degli indicatori e delle normali correlazioni (fra tassi dinteresse e cambi valutari) che gli operatori usano nel loro scambio quotidiano erano andati in «tilt», e questi tilt si sono moltiplicati fino a rendere gli indicatori completamente inutilizzabili. Poi di colpo, prima del week-end del 4 luglio, tutto ha cominciato a funzionare normalmente. Forse il NYSE stava configurando a nuovo la sua infrastruttura di rete? Le date coincidono con quelle dellincriminazione e dellarresto di Aleynikov(3 luglio)




In questo primo video è narrata la storia di Sergey Aleynikov e del furto del codice a Goldman Sachs:





Mentre in questo video un trader, Joe Saluzzi, dice su Bloomberg che le modalità di trading automatico di GS possono portare a falsare il mercato.



venerdì 16 aprile 2010

Worst case scenario ovvero "Pessimismo... e fastidio"!

Queste due in realtà non vogliono essere previsioni ma le lascio qui per farmi bello qualora dovessero avverarsi... :-)

Worst case scenario, ovvero il peggior scenario che riesco ad ipotizzare in questo periodo di grande crisi, economica e di valori.

FTSE Mib, fino al mese di Giugno, quando ho deciso di riprendere a fare acquisti sostanziosi:



Sarebbe un -22% dai livelli odierni, non male!

Poi postiamo un grafico meno serio, modello "fine del mondo entro il 2012", il Dow Jones visto da molto lontano....



Le ellissi sottolineano affinità con parti del grafico del passato. Non sembra un maxi testa e spalle trentennale in formazione?

Goldman Sachs = Amici degli Amici (ma Maria non c'entra qui...)



Sono ammanigliati eh?

Nel frattempo cominciamo a fare qualche acquisto... Unicredito e Intesa hanno chiuso il loro primo gap oggi, e io alle chiusure dei gap acquisto sempre. Nel frattempo GS è a -13%. La settimana prossima vedremo se incrementare, ma in caso di rialzo sostanzioso venderò daccapo in attesa di altri sfondoni. Se la stima è corretta, gli acquistoni grossi dovrò farli alle prime settimane di giugno ma a me piace stare sempre sul mercato.

E chissà che anche la nube islandese non favorisca questo bel ribasso!

E' arrivato il momento! Goldman Sachs sotto accusa!

Meno male che ho chiuso tutte le posizioni long... è arrivata la notizia che scatenerà il ribasso post estivo, una notiziona BOMBA!! Altro che quei quattro gatti di Lehman Brothers, questa volta è nientedimenoché.... GOLDMAN SACHS!




Usa, Sec accusa Goldman di frode su cdo legati a mutui subprime
venerdì 16 aprile 2010 16:59

NEW YORK, 16 aprile (Reuters) - La Sec ha accusato Goldman Sachs (GS.N: Quotazione) di frode nella strutturazione e vendita di cdo legati a mutui subprime.

Secondo l'autorità del mercato azionario Usa, Goldman ha defraudato gli investitori, omettendo o rappresentando in modo non corretto alcuni fatti chiave, quando il mercato immobiliare Usa stava cominciando a perdere colpi.

Alle 17 circa Goldman perde il 10% a Wall Street.

Ha daccapo inizio la fiera del "nonostante" e "inaspettatamente"...

Inatteso calo della fiducia dei consumatori, WallStreet in flessione
Websim - 16/04/2010 16:10:28

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L'indice di fiducia dell'Università del Michigan scende inaspettatamente e Wall Street imbocca la via del ribasso: il Nasdaq perde lo 0,7%, l'S&P500 -0,6%, mentre il Dow Jones cede lo 0,3%.

Nel mese di aprile la fiducia dei cosumatori è scesa a 69,5 punti da 73,6 punti di marzo. Il mercato si attendeva 75 punti.

Le vendite che colpiscono molti titoli hanno tutta l'aria di essere delle prese di profitto perchè spesso coincidono con risultati aziendali migliori delle stime.

Fra i titoli in evidenza, General Electric (GE.N) perde il 2,4%, anche se il conglomerato industriale e finanziario ha registrato un utile per azione di 21 centesimi di dollaro contro previsioni di 16 centesimi.

Bank of America (BAC.N) cede l'1,6%, nonostante i dati superiori alle attese degli analisti.

Boston Scientific (BSX.N) sale del 4,2%. Il secondo produttore mondiale di apparecchi utilizzati in cardiologia ha comunicato che è stato autorizzato a rimettere sul mercato un suo defibrillatore ritirato in marzo.

Intuitive Surgical (ISRG.O) perde il 2,5%: la società dei sistemi chirurgici ha comunicato di aver chiuso il primo trimestre con un utile rettificato di 2,12 dollari per azione, una cifra che si confronta con un'attesa media degli analisti di 1,72 dollari.

Lions Gate Entertainment balza del 7,5%: il miliardario Carl Icahn ha alzato la sua offerta ostile per la casa indipendente di produzione cinematografica a 7 dollari per azione, una cifra che valorizza l'intera azienda 826 milioni di dollari.

mercoledì 14 aprile 2010

Oggi ho chiuso tutte le posizioni su ISP...

Come promesso. Vendo e sicuramente mi pento, ma ho fatto un bel gain. Ero ad un PMC di 2,77 ed ho venduto tutto a 2,87. Ovviamente è arrivata a 2,90 e stasera i mercati USA hanno chiuso sui massimi, come se Lehman e la crisi non fossero mai esistiti. Negli USA, ovviamente...

Domani potrebbe essere un'altra giornata di exploit, almeno in apertura. Ma io mi riposizionerò in acquisto su ISP a livelli più bassi, dato che il titolo ha due gap da colmare ed è uno dei pochissimi segnali di entrata che prendo in considerazione, generalmente per operazioni intraday.

Per operazioni di lungo termine invece prenderei in considerazione il mio indicatore personale, che funziona da anni senza modifiche: eccolo!



Se il ciclo dovesse andare come previsto, i prossimi acquisti "sostanziosi" dovrebbero avvenire verso l'inizio/metà di Giugno. Aspettiamo con calma :-)

Alla prossima :-)

Non si possono lasciar fallire...

Notiziola molto molto interessante:

Ieri il Fondo Monetario ha invitato i regolatori di Usa ed Europa a varare norme che costringano le maxi banche, quelle che per motivi sociali non si possono lasciar fallire, ad aumentare i livelli di patrimonializzazione. (FT p 1)


Nel frattempo, per avere notizie confortanti sulla fine della crisi economica, viene in aiuto Morgan Stanley con questa notizia...

Morgan Stanley ha avvertito i sottoscrittori del suo fondo immobiliare che potrebbero aver perso due terzi dei soldi che hanno investito. Per la banca si profilerebbe una perdita di 5,4 miliardi di dollari. (The Wall Street Journal Europe p 1)

La defunta Lehman continua a sorprendere...

Tratto da: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2010/04/13/visualizza_new.html_1762455959.html

Lehman: NYT, nascondeva investimenti
Hudson Castle ha giocato un ruolo cruciale dietro le quinte
13 aprile, 19:07

(ANSA) - NEW YORK 13 APR - Negli anni precedenti al collasso Lehman Brothers utilizzava una piccola societa' per rimuovere gli investimenti dai suoi libri contabili. Lo riporta il New York Times citando alcuni documenti interni alla banca d'affari e interviste con gli ex dipendenti. La societa' utilizzata, chiamata Hudson Castle, ha giocato un ruolo cruciale, dietro le quinte, per Lehman Brothers. E 'la relazione' fra le due entita' 'alimenta i dubbi su quanto Lehman abbia nascosto' prima di 'finire in bancarotta'.


Sono o non sono dei truffatori?

martedì 13 aprile 2010

Trimestrale bomba per Intel!!!!

... che sta volando in AfterHour ... e anche la trimestrale di CSX ha battuto le attese degli analisti. L'America gioisce, questo mercato non vogliono farlo scendere. Entro venerdì dovrò tirare completamente le reti, e poi vedere il da farsi. Nel frattempo già domani penso di portare un po' di fieno in cascina!

Alla prossima!!!!!

Stasera trimestrale Intel... Paura, eh?

Sono long overnight su Intesa San Paolo in discreto gain, ho comprato durante la discesa di oggi a 2,77 ed il titolo ha chiuso la continua a 2,80 e l'afterhour a 2,81 su uno stentato rialzo del mercato americano.

Il terrore delle 22:10 si chiama "Trimestrale di Intel". I rumors la danno positivissima, gli analisti positiva, il sentiment è pesantemente shortista e questo mi fa pensare che è meglio stare ancora long.

Soprattutto dopo aver letto che "questa trimestrale positivissima è stata già scontata dal mercato quindi ci sarà un sell on news".

Certo che in questo mondo fatato si sostiene davvero tutto e il contrario di tutto!

Domani è un altro giorno e... si vedrà!

Ricordando Waterloo...

E chi se lo scorda più?



Luca Luciani, manager Telecom. Lo stipendio dell'epoca non lo sappiamo, neanche quello attuale. Ora è in Tim Brasile. Commenti superflui, sarebbe infierire.

Martedi 13 aprile 2010 ore 8:20

Ho la netta impressione che stia arrivando la "caccia alla notizia negativa" per fare scendere i mercati. I tecnologici affondano sulla piazza di Tokio e stasera è prevista la trimestrale di Intel dopo quella di ieri di Alcoa che ha "deluso le aspettative degli analisti" (in realtà in afterhour ha gironzolato attorno alla chiusura precedente senza infamia e senza lode).

Nel frattempo Websim (!) nelle sue analisi continua a citare i timori per la Grecia. Timori che oggi appaiono e domani scompaiono a piacimento del fantomatico "mercato".

Venerdi prossimo è il famigerato terzo venerdi del mese e mi aspetto qualche scossone, tanto per "inchiappettare" quanti più traders in opzioni è possibile... vediamo che succede :-)

lunedì 12 aprile 2010

"Basher" post vecchio ma... sempre utile.

Risale ormai al 2008 questo post che sto per ripubblicare, che ha origine non so dove, ma è stato crosspostato un po' su tutti i siti e in tutti i forum e in tutti i luoghi e in tutti i laghi ecc ecc.... fra cui il famoso blog di geronimo scalper, blogger conosciutissimo sia per l'arguzia sia per le indubbie capacità di trading.

Quanto scritto in questo articolo è tutto da verificare. Sinceramente sembra un articolo fatto ad arte da qualcuno che si è voluto divertire a bombardare i forum frequentati da noi poveri psicopatici complottisti, con confessioni scabrose che aspettiamo di sentirci rivelare da sempre. Tutto troppo perfetto per essere vero ma... chi lo può sapere mai!

Nel frattempo lo lasciamo qui a futura memoria, chissà se anche voi riconosciate in alcune di queste parole qualche pensiero maligno che talvolta vi è passato per la testa e si sa che a pensar male si fa peccato, ma a volte si indovina...


Oggi desidero confessare qualcosa che ritengo molto negativa. Non posso rimediare alcune delle cose che ho fatto, ma eventualmente questo messaggio impedirà in avvenire altri casi.

Sono un basher pagato.

Il 2006 è stato il mio ultimo anno in questa azienda; inizierò un nuovo lavoro. Mi sono reso conto che ci sono lavori più dignitosi fuori che possono essere ugualmente pagati. Ma prima che vada, desidero spiegare alcune cose perché questo non è giusto e non mi riterrò libero con la coscienza fino a che non esporrò questo sham. È stata danneggiata troppa gente .Non posso più vivere con questa bugia.

Lavoro per una società appartenente ad un fondo speculativo. L'idea che sta dietro al mio gruppo è di colpire il prezzo delle azioni dell'azienda presa di mira verso il basso, fino al punto in cui il gruppo degli investitori che hanno mantenuto i servizi della nostra azienda possano comprare le azioni realmente a buon mercato.

Siamo circa 70 persone divisi in gruppi.
Posso dire che non tutti i basher qui dentro siano pagati qualcuno
lo fa solo per divertimento. I bashers non pagati hanno motivazioni differenti rispetto alle mie per raggiungere l’obiettivo.

Cosa intendo per “obiettivo”?
Partiamo dicendo che sono soltanto un dente di un ingranaggio di una macchina molto più grande.

Ci sono tre tipi di bashers qui da noi : avanzato, intermediario e principiante. Un basher del livello avanzato (anche conosciuto come un diavolo d'argento) spargerebbe informazioni false o ingannevoli sull'azienda.
Si presentano coi fatti, ricambiano ciò che desidera ogni piccolo investitore con articoli, rapporti , notizie e indagini che hanno dato un'impressione negativa riguardo l'azienda.

Un basher di livello medio (anche conosciuto come un Serpent) genera il dubbio usando la voce amica

Per ultimo, un basher principiante (anche conosciuto come un Pitchfork) tenterebbe di generare confusione nel forum distraendo gli investitori con satire, battute e discussioni superflue. L'idea era quella di assicurarsi che nessuna discussione seria sull’azione
ci doveva essere.

Ero un basher “Serpent”, conosciuto per colpire efficacemente basandomi sui fatti e su verità reali. Sono stato pagato 18$ l'ora per i miei servizi. Ho avuto un'indennità di 1.25$ ogni volta che un utente del forum mi “quotava” così come un'indennità mensile di 100$ per ogni penny che l’azione era scesa dal mese precedente. Per colpire il fine settimana venivano dati incentivi.

Ciascuno di noi è seduto in una piccola postazione con i nostri compagni di squadra. Ogni gruppo (solitamente cinque persone) è composto da tre principianti (due colpirebbero ed uno sostenitore), di un basher avanzato ed uno intermedio: configurazione 3-1-1. Occasionalmente per
gli stock più “caldi”, uno dei principianti veniva sostituito da un intermedio in base a quanto le azioni stavano salendo: configurazione 2-1-2.In primo luogo dobbiamo assumere un carattere e svilupparlo sempre più rimanendoci dentro . Il mio carattere “FogOfWar”, era divertente, sarcastico, ed amava ritrarsi come verità suprema.
Dopo abbiamo dovuto seguire una determinata linea su cosa dire. Siamo stati invitati a cercare da parte degli altri utenti una risposta ponendo lunghe domande, ma dovevamo incorniciare quella risposta in senso ridicolo . Tuttavia, non dovevamo mai essere volgari perché quello indurrebbe la gente ad ignorarci. Oltre che il “FogOfWar” , ho usato tanti altri pseudonimi che non posso ricordarmi degli user name o delle chiavi d'accesso.
Questa gente spregevole DEVE essere arrestata. (No'arrestata...invitata ad un appuntamento,presa a bastonate e'legarla ad un piede con un masso e' buttarla dentro un fiume tipo l'Arno,il Po' o il Tevere tanto nessuno li cerca anzi...nei forum c'e' pieno di questa immondizia(Non faccio nomi)

Appena sentita su Radio24... grazie a Nicoletti...

... e alla sua splendida trasmissione radiofonica Melog 2.0 (la vecchia Golem)...

Grazie a lui si vengono a scoprire delle splendide perle come la seguente:

Ggli stupidi ammirano e amano tutte le cose
che distinguono appena, nascoste da parole astruse,
e accettano per vere quelle cose che accarezzano dolcemente
l'orecchio e che sono mascherate da un gradevole suono. (Tito Lucrezio Caro - De Rerum Natura)

Il Signor Ernesto, alias Paponzi Brothers.

Chi ha la passione per il trading passa spesso le notti a girare su Internet e a scavicchiare i meandri più nascosti dei siti e dei forum alla ricerca di una verità che spesso non riesce a trovare da solo. Beh, nessuno "nasce imparato" ed abbiamo bisogno di qualche maestro che ci illumini la via. La fauna dei traders vincenti su Internet è davvero popolosa, e generalmente si divide fra cazzari che non sbagliano mai e non spiegano come fanno (salvo poi scoprirli infognati in thread su titoli falliti) e cazzari tirarighe che si espongono, sbagliano il giusto perché "é umano" ma hanno una operatività fumosa e un eloquio da analisti tecnici navigati, tale da abbacinare e confondere chi li segue.

Sono ben poche le persone che hanno qualcosa di serio da dire, e su cui lavorare. Una di queste è il "Signor Ernesto" (o "Paponzi Brothers").

I suoi post, chiari e professionali, dai toni pacati e ironici, riflettono una enorme lucidità di analisi e una grande ragionevolezza, il tutto supportato da solide basi scientifiche e non tecniche.

Il post che segue è il suo, si chiama "Il mercato calabrone" ed è tratto da questi due siti (li riporto tutti e due per par condicio):

http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=1171760
http://www.investireoggi.it/forum/mercato-calabrone-vt54067.html

Una delle più note sfide “probabilistiche” dell’ultimo secolo è quella riguardante il volo del calabrone. Secondo l'ingegnere aeronautico John McMastes, la storia del calabrone iniziò a circolare in Germania negli anni Trenta del secolo scorso e precisamente all'università di Göttingen: proprio il luogo in cui Ludwig Prandtl (1875-1953) gettò le basi della moderna fluidodinamica. Negli stessi anni Wall Street sperimentava quella che sarebbe entrata negli annali di storia come la “catastrofe delle catastrofi”, finanziariamente parlando ovviamente. Un crollo continuo e violento che accompagnò l’America nella più profonda depressione economica mai sperimentata. Disoccupazione al 50%, miseria, violenza,instabilità politica. Ci vollero circa dieci anni per rimettere le cose a posto.

Il genere umano, pur afflitto da memoria corta, possiede una spiccata capacità di analisi e reazione agli shocks che lo colpiscono direttamente. Come per il calabrone, il crack del 1929 dette il “là” ad una corrente di pensiero filosofico\matematico\mistico nota come Risk Management dove viene professata, con acceso fervore illuminista, la dottrina del “calcolo delle probabilità”.

La dottrina è oramai universalmente diffusa, abbiamo numeri che ingabbiano qualsiasi eventualità:

Probabilità che una Centrale Nucleare subisca un “incidente” à 1 ogni 200 anni.

Probabilità che un fulmine ci colpisca à 100 volte superiore alla probabilità dell’incidente cui sopra (il che mi mette un attimo in ansia..forse ho scampato Cernobyl ma se riesco ancora a far di conto ho scarse chance di superare il prossimo temporale)

Probabilità che l’Asteroide 1999RQ36 colpisca la Terra nel 2182 à 1 su 2000 (ma nel 2011, quando sarà nuovamente osservabile, ricalcolando la traiettoria forse la statistica migliorerà)

Probabilità che un evento “6-SIGMA (ovvero sei volte la media delle “catastrofi” osservate)” colpisca i mercati azionari à 1 volta su 4,039,906 anni (il che mi induce a riflettere su come si comporteranno i traders tra 150anni; chissà se il Sig.Ernesto del futuro si sparerà tutto in leva 100 sapendo di beccarsi a breve 1999RQ36 sulla capoccia. Probabilmente sì…short a oltranza, rapido calcolo del gain durante l’esplosione generata dall’impatto, stimata in 2500 Megatoni(contro i 10 Chilotoni di Hiroshima), sorriso finale e successiva liquefazione, bombetta inclusa)

Probabilità che un evento “25-SIGMA” si abbatta sul Mercato à 1volta su 1.309e+135 anni (notare l’esponente…il periodo si riferisce ad una durata “n” volte-non fatemi fare i calcoli-superiore a quella intercorsa dal Big Bang ad oggi..); il CFO di Goldman Sachs, David Viniar, annunciò ad agosto 2007 che la perdita di valore pari al 27% e riferita ad un loro fondo d’investimento era dovuta ad eventi 25-SIGMA occorsi più volte di fila. Le probabilità che abbia detto il vero sono pari almeno alle probabilità che sia effettivamente accaduto..(come fare “sei” al superenalotto una ventina di volte di fila…per rimanere in tema di cazzate..)…molto più probabile che l’ingordigia abbia spinto ad una sottovalutazione del rischio..prezzando lo stesso sulla base dell’idilliaco periodo passato.

Probabilità…probabilità…probabilità…probabilità…un modo elegante per giustificare errori passati o futuri viene da pensare.

Veniamo al secondario motivo di questo thread (il principale è augurare a tutti buona Pasqua):

gli eventi ci hanno insegnato che il mercato non è prevedibile. Analisi Tecnica, Fondamentale,Statistica,Comportamentale, Planetaria..e chi più ne ha ne metta, sono solo cucchiai, più o meno larghi, per mangiare la minestra “mercato” senza sbrodolarsi troppo.

Il mercato, il nostro calabrone, vola seguendo traiettorie imprevedibili e tentare di costruire modelli previsionali ammantandoli (o no) di rigore pseudoscientifico ha sempre portato verso sciagure finanziarie di portata rilevante(vedete ad es. il recente subprime case, la codificazione del rischio debitore mediante formula matematica, il seguente crack, l’ammissione postuma che la copula gaussiana(la formula) può esercitare qualche attrattiva in camera da letto…ma va assolutamente rifiutata in campo economico\finanziario..etc..etc..etc..).

Tutto quello che possiamo fare è osservare, ragionare e, soprattutto, essere prudenti.

Siamo saliti molto, è vero. Ma se ci estraniamo dal contesto prezzo e ci limitiamo ad osservare il rischio percepito dagli operatori notiamo, sorprendentemente, che esso è da poco transitato in un range di ritrovata “normalità”. La metodologia che ho usato è calcolare la media storica del rischio e la percentuale rilevata giorno dopo giorno dello stesso rispetto alla media. Quello che si può notare in 100 e passa anni di Dow Jones è che, dopo eventi estremi (il recente 2008 conquista a fatica il V° posto di sempre dopo la I° Guerra Mondiale, la Grande depressione, la Guerra di Corea ed il Black Monday del 1987) il mercato ha reagito regalando periodi di relativa tranquillità. Una sorta di violenta diuresi per liberarsi dalle tossine. Non che si debba salire per forza (anche se è questo che effettivamente è accaduto in larghissima parte), ma di consecutive(temporalmente) catastrofi non c’è grossa evidenza. Molti hanno vissuto il lustro 1997-2003 e quello è stato un periodo effettivamente complicato. Con poca esperienza e tanta presunzione siamo entrati in borsa come buoi al mattatoio. Il “Parco” che solitamente viene accostato alla definizione “Buoi” credo si possa identificare nell’anticamera edulcorata che abbiamo condiviso prima dello scoppio della tecnobubble. Se qualcosa abbiamo imparato in questi anni, non fosse altro per istinto di conservazione, è che “prevedere” fa male. Adattarsi alle condizioni presenti può portare, se non altro, a sopravvivere.

Le condizioni presenti evidenziano un rischio inferiore del 46.46% rispetto alla media storica. Questo e solo questo deve dettare, a mio avviso, eventuali ipotesi di investimento. La mancanza di rendimenti alternativi, le assicurazioni governative sulla ripresa, le trendlines superate, i supporti mantenuti, le medie a sostegno…etc…etc…etc…sono tutte conseguenze di questo banale rapporto che fotografa il sentiment. Le probabilità che esso cambi domani?

Se permettete, sul domani, preferisco pensare all’abbacchio al forno che mi aspetta e calcolare la probabilità di trovarci delle patate.

Buona Pasqua a tutti,

Sig.E



…(a proposito…il calabrone vola perché ha le ali “rugose” e soffre di frenesia da sbattimento(sempre riferito alle ali..)) creando turbini portanti durante il volo....non perché non conosce la fisica o la statistica…il punto è che un tale miracolo di fluidodinamica non si riesce a modellizzare con efficacia..e quindi è preferibile raccontare la storiella che “vola contro ogni probabilità (riferita ad un’evoluzione naturale che prescinde dall’intervento Divino) perché non sa”…

Il "mercato", questo sconosciuto...

Le vignette a volte spiegano molto di più di tanti lunghi discorsi...



Fantastico!

domenica 11 aprile 2010

Amarcord...

Ripesco dagli "archivi" un post dell'ingegner Migliorino della fine del 2008. Lo ritengo illuminante.

Spero di avere chiarito, oltre ogni ragionevole dubbio, che non ho mai creduto, neanche per un istante, che l'intera comunità bancaria internazionale, a cominciare dagli (ex?) Dei di Lehman Brothers, possa essere stata "coglionata" da un branco di "sfigati morti di fame", che non hanno saputo (o potuto) restituire i piccioli presi a prestito a titolo di mutuo.
Questa è una minchiata ancora più offensiva (per l'intelligenza di chi se la sente propinare ad ogni piè sospinto) di quanto non fosse quella che, le stesse banche, non sapevano che Tanzi e Tonna "taroccassero" i bilanci Parmalat.
E' la prova "certa" che ci considerano davvero stupidi.
...... E forse hanno ragione.
Ho già dimostrato in un precedente report (7 ottobre) che, se accolli ad un povero sventurato una rata che cresce più del suo reddito, quello non potrà pagare. Non è un'opinione, ma matematica elementare.
E' mai possibile che gente superlaureata, supercomputerizzata, superpagata e supersofisticata, non se ne sia reso conto?
Andiamo picciotti, io sarò sicuramente stupido, ma non sono ancora tanto rincoglionito da "bermi" una minchiata tanto evidente, da risultare esilarante.
I banchieri (i grandi capi, voglio dire) sapevano perfettamente che, gli sfigati morti di fame cui si concedeva un mutuo pari al 90% del prezzo di mercato dell'immobile da acquistare, non avrebbero potuto pagare; esattamente come sapevano dei bilanci "comici" di Parmalat (lo sapevo persino io, già qualche anno prima del crack).
Ed allora, la domanda è: se lo sapevano, perché sono andati avanti a prestare denari che non potevano essere restituiti?
Sono masochisti? Lo hanno fatto in un grande afflato di amore cristiano verso i più bisognosi? Si sono bevuti il cervello?
Niente di tutto questo: lo hanno fatto (secondo me) per "truffare" (senza rischio) l'intera umanità.
Seguitemi.
Quando Lehman Brothers (per fare un esempio, ma il ragionamento si può estendere a tutte le banche coinvolte) prestava denari a cani e porci, e poi rivendeva quei crediti sotto forma di obbligazioni strutturate o altra forma di junk, cosa succedeva in borsa?
I prezzi delle sue azioni andavano alle stelle; i profitti contabili aumentavano esponenzialmente e, quindi, il corso dei titoli (che segue l'andamento di quei profitti) seguiva (al rialzo) più che proporzionalmente.
Gli azionisti di quelle banche, coglievano "a pieno" i benefici di quella politica dissennata di credito facile per tutti (una sorta di "cchiù pilu ppi tutti" per parodiare Cetto Laqualunque).
E chi (tra quegli azionisti), ben sapendo come stavano realmente le cose, avesse provveduto a vendere le sue azioni in quei momenti di grande euforia (stiamo parlando di due anni fa), avrebbe anche "monetizzato" (messo al sicuro) quei benefici.
Ci siamo sin qui?
Bene; dopo di che scoppia il bubbone e tutti scoprono che quei prestiti e quelle obbligazioni (che su di essi poggiano) sono junk, spazzatura; di conseguenza i prezzi di quelle stesse azioni crollano e quelle stesse banche si trovano sull'orlo del fallimento.
A questo punto interviene lo Stato, anzi tutti gli Stati, e mettono sul tavolo 1500 miliardi di dollari per risolvere un problema che adesso è diventato "pubblico". In poche e sostanziali parole: quando c'era da "incassare" i benefici di quella politica dissennata (di credito facile per tutti), a goderne erano gli "azionisti" che "sapevano"; mentre quando c'è stato da pagare il conto (e che conto ....!!) se ne è addossato il carico alla collettività.
Ma non è finita.
Per risolvere il problema (concorderete che mettere sul tavolo 1500 miliardi non è certo una passeggiata in riva al mare), dovranno intervenire le Banche centrali per "produrre" più soldi.
Ora, voi sapete che le banche centrali "producono" denaro a costo zero, e lo rivendono a prezzo di mercato (una banconota da 100 euro costa un centesimo e, quindi, rappresenta un profitto di 99.99 euro per la banca che l'ha "prodotto"), di conseguenza in questo maxi-piano di salvataggio, le banche centrali faranno una montagna di profitti.
Mi avete seguito sin qua?
Ebbene, chi sono gli azionisti delle banche centrali?
La Fed, ad esempio, è "posseduta" da Rockfeller, Morgan, Rothschild ..... i soliti insomma.
E di chi era Lehman e le altre grandi banche?
Bravi, avete indovinato .......!!
Cominciate a capire?
Ora, se si scoprisse che quei "bravi ragazzi" di cui sopra (Rockfeller, Morgan etc..) hanno venduto le loro azioni al momento giusto ...... beh, il "colore" ed il "sapore" della mega-truffa (ai danni dell'intera umanità) risulterebbero assolutamente riconoscibili anche agli occhi ed ai palati più refrattari .....
Non è così?
E se l'umanità intera, scoprisse che tutto sto casino (che sta costando e costerà ancora i risparmi di tutta una vita) è stato "prodotto" ad arte da alcuni mega-truffatori, non scoppierebbe una grande rivoluzione planetaria?
Certo che si!
Ed allora, ecco che scendono in campo i grandi mass media (che, inutile dirlo, sono controllati dagli stessi di prima e dai loro amici) i quali, in un turbinare di parole inutili, continuano a ripetere che la crisi è stato un incidente causato dall'avidità di certi banchieri, che non si sono resi conto (in tempo) del problema dei subprime, ma che adesso, per nostra fortuna (???), i nostri governanti risolveranno il problema, intervenendo nel capitale delle banche, ripianandone le perdite.
Allegri, cittadini del mondo, i nostri governi stanno risolvendo il problema.
La verità, picciotte & picciotti, è che in questo funesto 2008, oltre 6 miliardi di persone sono state TRUFFATE .... impunemente.
La verità è che coloro i quali si riuniscono in questi consessi internazionali, per discutere e risolvere la crisi in corso, ci stanno pijando pper culo con il sorriso sulle labbra, e quell'espressione di candida mascalzonaggine che indossava il grande Alberto Sordi, quando sembrava dire ...... ammazza quanto sei scimunito .......
E gli scimuniti, se non l'aveste ancora capito, siamo proprio noi ...... io, voi, e tutti gli altri.
Ma questa, non è una novità.


Da rifletterci...

sabato 10 aprile 2010

Analisti, rating, raccomandazioni, fuffa!

Sul meraviglioso forum di finanzaonline.com un utente si è preso la briga di segnare le raccomandazioni sul titolo Fiat fatte da innumerevoli società di rating e analisi, mentre era in corso la discesona dei mercati che tutti conosciamo.

Eccola (clicca sull'immagine per incgrandire):



Comprare ai massimi e vendere sui minimi. C'è poco da dire.

Le possibilità sono due. Se tutto questo è fatto in perfetta buona fede il lavoro di queste persone è inutile e, nel peggiore dei casi, è dannoso per i piccoli investitori che si lasciano influenzare. La seconda possibilità è scontata e facciamo finta di tralasciarla, ché è meglio.

venerdì 9 aprile 2010

Riflessioni del fine settimana...

Oggi riflessioni sul "futuro".

Chi fa analisi tecnica in buona sostanza, prova a predire il futuro. Più precisamente, come diceva anche l'ingegner Migliorino, si tratta di scegliere fra i futuri possibili quello più probabile. E lo si fa guardando il passato, partendo dal presupposto, parzialmente esatto, che quanto accaduto in passato si ripeta.

Linee, figure, indicatori e oscillatori altro non sono che una statistica "visuale", per chi non ha molta confidenza con i numeri.

Ma anche l'analisi fondamentale e lo studio delle dinamiche macroeconomiche vengono usate a questo scopo. Grazie all'analisi conosciamo il valore di una azienda e quindi di un titolo, possiamo effettuare proiezioni e cercare di capire le possibilità di sviluppo di una azienda e dei suoi profitti.

Insomma abbiamo tutto quello che ci serve per stabilire il valore che dovrebbe avere un titolo, ma il prezzo di mercato non vuole sapere di raggiungerlo. O almeno non ora che siamo entrati noi...

Poi arriva qualche notizia... le tanto temute notizie, che se ne fregano dei bilanci cartolari... e il prezzo si muove.

Le notizie sono migliori delle attese? Il titolo scende. Certo, si tratta del classico sell on news. Il titolo non si muove. L'ottimismo era già stato scontato dal mercato nel prezzo del titolo. Il titolo sale? Beh, ovviamente... le notizie sono migliori delle attese e il mercato premia il titolo.

Qualcuno crede di riuscirci, almeno in parte. E ci riesce, almeno in parte. E' quel raro sentimento che tutti i traders hanno provato in vita loro, quel breve periodo in cui riesci a cavalcare le onde del mercato con precisione millimetrica, come un surfer che domina uno tsunami.

Ma il problema è proprio nell' "in parte".

Sappiamo livelli di prezzo, supporti e resistenze, open interest, ma non conosciamo il timing di entrata e di uscita. E quante volte, dopo essere entrati su di un titolo, la paura (stop loss?) ci ha fatto chiudere una potenziale operazione profittevole in perdita?

Questa conoscenza parziale crea troppa indeterminatezza, e forse la falsa sicurezza di "sapere quello che si sta facendo" fa aumentare i rischi.

La verità è che ci sono solo due tipi di futuro, quello che immagini, e l'altro. Questo non significa avere il 50% delle probabilità che si verifichi, anzi, la pratica dimostra che nonostante tutti gli sforzi che si possano fare, l'altro si verifica sempre più spesso. Cercare di prevedere il futuro è quindi quasi inutile, fare qualcosa per cambiarlo non sempre è possibile, e potrebbe tradursi in uno sforzo inutile.

C'è solo una cosa da fare: essere sempre pronti a qualsiasi evenienza.

Torneremo più avanti sull'argomento, sicuramente!

A presto!

giovedì 8 aprile 2010

Chi siete? Cosa portate? Si ma quanti siete? Un fiorino!

Bene... chi sono... già ve l'ho detto. E per il momento sono da solo a gestire questo blog. Se qualche compagno di idee vorrà unirsi a questo viaggio, sarò felice di condividere lo spazio.

Cosa porto? Un sano alone di "pessimismo" (realismo?) su questo fatato mondo, tanto per restare con i piedi per terra.

Siamo ancora in fase di aggiustamento del layout del blog quindi chiedo perdono per i post incompleti e per i tag confusi.

A presto...

mercoledì 7 aprile 2010

Mi presento... o quasi :-)

Ciao a tutti i lettori di questo blog!

Il mio nome è Luca e non dico altro sulla mia identità per evitare che si dica che voglio farmi pubblicità, visto che in questo forum non voglio vendere nessun servizio.

Ho cominciato a fare trading reale in concomitanza con l'apertura di un conto corrente su Banca Fineco avvenuta nel Febbraio 2007, cioè -esattamente- quando c'è stato il primo grosso scossone dei mercati dopo anni di toro inarrestabile. In quell'occasione ebbi fortunatamente solo piccole perdite, perché trattandosi solo delle prime prove ero ancora in fase di "test" ed investivo pochissimo, e non avevo abilitazioni per short e leva.

Iniziai subito a conoscere sentimenti come la paura e l'avidità in Borsa, e cominciai a frequentare forum specializzati, trovando tanta gente con gli stessi dubbi e le stesse paure, tanta gente che credevo esperta e vincente, ma soprattutto tante idee e tanti punti di partenza.

Conobbi le meraviglie colorate e sfavillanti dell'analisi tecnica di borsa e cercai di raccapezzarmi fra quella miriade di informazioni, seguendo lezioni e videocorsi su Internet, primi fra tutti quelli dell'ingegner Migliorino, uomo discusso e dal carattere sfaccettato, ma dalla indubbia preparazione e sagacia. Tramite i suoi video arrivo agli ottimi corsi di Francesco Caranti sulle opzioni e da li il primo grande passo verso lo studio e l'applicazione dell'analisi tecnica: la scoperta della meravigliosa piattaforma ProRealTime.

Proseguii nelle ricerche, cominciando a comprare testi estremamente qualificati e a stampare centinaia di dispense, senza lasciare nulla di intentato. Grazie al ritrovamento fortuito della vecchia login e password di Directa, feci il secondo grosso salto di qualità abbattendo le commissioni a 5 euro per eseguito e potendo operare con una piattaforma snella e miracolosamente rapida ed affidabile. Questo mi permise dopo pochissimo tempo di guadagnare un bel po' di soldi nei ritagli di tempo facendo "scalping" in situazioni di mercato movimentate. Con i primi guadagni attivai l'abbonamento al flusso dati in tempo reale di ProRealTime, uno dei migliori acquisti della mia vita.

Qualcosa però stava cambiando nel mercato e diventava sempre più rischioso fare giochetti azzardati con lo scalping pena il ... rimetterci lo scalpo. E rimetterci anche in salute. Non oso contare la quantita' di Maalox ingerita in quel periodo per placare i dolori di stomaco. L'uso massiccio della leva per minimizzare le commissioni e lo stop loss, lo strumento da sempre ritenuto "amico", stavano cominciando a consumare a piccoli morsi giornalieri i guadagni fatti in qualche mese.

A questo punto un evento "nefasto" si abbatté sulla mia vita costringendomi a chiudere le operazioni in corso e fermarmi per un paio di mesi. Era arrivato il momento di riordinare la vita, le idee e fare il punto della situazione. Prendere la consapevolezza della rischiosità di certe operazioni, dei capitali usati, della leva, dei costi del prestito titoli e della marginazione, e del fatto che non si può sempre avere la possibilità di stare davanti ad un computer a gestire l'operatività fu l'occasione per una vera e propria rinascita, dal punto di vista borsistico, e fu di insegnamento per la vita.

Innanzitutto cominciai a riprendere in mano la mia vita cominciando dalla salute, con cure e relax. Anche il grande Gann diceva di non fare trading in condizioni di salute precarie, ed è uno degli insegnamenti più importanti. Poi progettai una operatività molto più rilassata, rozza e poco redditizia, privata dai garbugli di indicatori e oscillatori, con regole ferree ma senza più perdite... e in un periodo di crisi feroce dei mercati mondiali è stata una ancora di salvezza che mi ha permesso di uscire indenne dalle varie turbolenze della borsa. E la cosa più importante era riuscire a dormire tranquillo la notte.

Nel frattempo comunque nessuno mi vietava di continuare nelle ricerche, continuavo a cibarmi di libri tecnici e facevo la conoscenza dei testi statistici dell'Ingegner Di Lorenzo, realmente illuminanti. Inoltre ero diventato abbastanza padrone di ProRealTime e del suo linguaggio, tanto da creare alcuni indicatori pubblicati sul sito e in giro per la rete, e da poter tenere un paio di corsi gratuiti di programmazione per conto della azienda che lo sviluppa. Erano previsti anche dei corsi di analisi statistica dei dati dei backtest che però pare fossero troppo "scollegati" dall'uso pratico della piattaforma, e non sono mai stati realizzati, rimanendo fra i miei appunti. Penso comunque che fossero i miei corsi più importanti, certamente non risolutivi per un trading di successo, ma pieni di spunti interessanti, tanto che molte di quelle osservazioni sono state utili a me stesso nel perfezionamento della mia tecnica di trading attuale.

Arriviamo all' "oggi": ho una vita tranquillissima, il mio lavoro (che non lascerò MAI) e i miei affetti, anche la mia operatività è finalmente tranquilla, indipendente da notizie false e tendenziose, e dai commenti terroristici postati sui forum, indipendente dal 95% dell'analisi tecnica assimilata, ancora "ottimizzabile" ma abbastanza redditizia, con regole ferree da non trasgredire mai, tanto da poter essere condotta automaticamente e con successo da un software di trading automatico sviluppato da me, ma che non uso MAI perché in fondo tutto questo è prima di tutto una passione.

Dalla quale non bisogna farsi travolgere... of course.